Rilanciare l’economia del Lazio puntando sull’economia del mare. Una scelta lungimirante per un obiettivo strategico.

Una scelta che presuppone tuttavia una presa di posizione netta: dire con forza che il mare non solo è una risorsa per lo sviluppo, ma innanzitutto un “bene” da tutelare e salvaguardare.

Fino ad oggi, questo comprensorio ha rappresentato il luogo dove, in mancanza di politiche organiche di tutela e salvaguardia, si è assistito ad uno sfruttamento selvaggio delle risorse, con risultati apparentemente positivi nell’immediato ma che, nel lungo periodo, hanno impedito lo sviluppo coerente di una adeguata politica di valorizzazione.

Negli ultimi decenni si è sfruttata la linea costiera per costruire una inefficiente e mortale strada, pontili per lo scarico del petrolio, cantieri navali, porti commerciali, porti turistici, darsene, basi nautiche, insediamenti militari e addirittura una centrale nucleare che, tramite il fiume Garigliano, ha versato rifiuti tossici nel mare del golfo, la cui presenza è conclamata da studi specifici di autorità competenti.

Di seguito alcuni aspetti critici ostacolo a qualsiasi ipotesi di sviluppo:

a. QUALITA’ DELLE ACQUE

Correnti Garigliano e sversamenti Gianola

Febbraio 2012 – Dati Arpa – a seguito dell’avvistamento in mare di scie marroni, idrocarburi di imbarcazioni o scarichi industriali sono state avviate inchieste, ancora in corso, per disastro ambientale dalle Procure di Latina e Santa Maria Capua Vetere.

Febbraio 2013 – a seguito dei prelievi effettuati dalla Guardia di Finanza di Napoli, le acque del fiume Garigliano sono risultate radioattive. La procura di Santa Maria Capua Vetere ha intentato un processo per disastro ambientale contro la Sogin.

Maggio 2013 – Denuncia sindacato Usb. L’impianto di depurazione della città di Formia è rimasto fermo da poco dopo la mezzanotte fino alle 8 del mattino seguente, facendo fuoriuscire circa 10mila metri cubi di liquami che hanno trovato via libera per insidiare le acque cristalline del Golfo.

Giugno 2013 – Prelievi Legambiente – Bandiera nera alle acque del litorale di Gianola a causa dell’inquinamento del Rio Santa Croce che sfocia a Gianola. Gli impianti di depurazione dei reflui urbani degli agglomerati di Gaeta e di Formia sono risultati inadatti ad arginare (entro il 22 dicembre 2015, dovranno esserlo) l’emissione di inquinanti, quale azoto e fosforo.

Agosto 2013 – Maxi sversamento liquami fognari nello specchio d’acqua di Gianola.

b. WATERFRONT 

Porto Consormare del Golfo – progetto per la realizzazione di un porto turistico per 500 imbarcazioni.

Porto turistico-commerciale di Formia – attualmente questa struttura e’ interessata dalla presenza di attività di servizi (traghetti per le isole), produttive (pescherecci) e turistiche (pontili per la nautica). Si comprende la mancanza di un’effettiva ed omogenea destinazione.

All’interno dello stesso porto e’ stata prevista l’ulteriore funzione di polo crocieristico da realizzarsi in aderenza dell’attuale molo di sovraflutto del porto di Formia.

Progetto porto turistico Marina di Cicerone – prevede la realizzazione di un nuovo porto turistico da 600 posti per imbarcazioni di medio e grande pescaggio e di servizi a terra di natura tecnica e commerciale.

Area cantieristica Largo Marina

Nello specchio acqueo antistante Largo Marina sono stati ipotizzati progetti di riqualificazione dell’area cantieristica e il progetto di un attracco per nautica da diporto.

Progetti di attracchi nell’area di Vindicio e Porticciolo Caposele

Diverse richieste sono state inoltrate come PRUSST o Burlando nell’area del Porticciolo Caposele

Comune di Gaeta

Porticciolo turistico CASCEA (Villa Irlanda) già realizzato sottopasso sotto la Flacca per il collegamento con la struttura ricettiva.

Cava D’Urso – richiesta sbocco a mare per attracco proprietà D’Urso (ex cava adibita a deposito materiali edili), area già delimitata.

Ex Italcraft – Progetto CE.SE.NA- Centro Servizi per la Nautica

Cantiere navale interessato da procedura fallimentare. Ha rappresentato fino a pochi mesi fa una delle storiche industrie a Gaeta. I suoi capannoni industriali poggiano su un suolo demaniale, che si trova praticamente a mare, dove è ipotizzata la realizzazione di un ulteriore porto turistico e servizi per la nautica.

Porto commerciale (Gaeta) – di recente la struttura e’ stata ampliata con la realizzazione di un vasca di colmata e ampliamento degli accosti. E’ previsto un approfondimento dei fondali per consentire l’attracco di navi con maggiore pescaggio.

Capannoni Panapesca

Altro presidio fronte mare in via di dismissione. L’attività commerciale del pesce surgelato vive una crisi senza precedenti che ha condotto l’impresa sull’orlo del fallimento. Il progetto proposto da un protocollo d’intesa prevede la realizzazione di un centro commerciale.

Darsena San Carlo

Piccola darsena posta all’ingresso della città di Gaeta

Cantieri navali Lungomare Caboto

Attualmente occupano parte del waterfront della citta di Gaeta (lungomare Caboto) in una area densamente abitata. la sezione navale della gdf sta svolgendo una indagine su sversamento a mare di rifiuti di produzione. Il 28 settembre scorso l’Amministrazione di Gaeta ha dato il via al Piano di riqualificazione dell’area.

Porto turistico Marina di Gaeta

Progetto per la realizzazione di un maxi porto turistico

Darsena Pescatori Porto Salvo e ex cantiere Canaga, Darsena dove sono stati realizzati interventi con fondi comunitari a servizio della pesca.

Presentato un progetto PRUSST per il mercato del pesce sull’area dell’ex cantiere Canaga

Pontile petroli e silos Piana di Arzano

Megastruttura in concessione all’ENI, dell’estensione di 250.000 mq.

Si parla da tempo di delocalizzare gli impianti. A tal proposito esiste un contenzioso con il Comune di Gaeta da circa 3 milioni di euro.Ipotizzata una riconversione per la crocieristica.

Attracco Salemme

Area di fronte a Villa delle Sirene dove è presente un attracco.

Base nautica Flavio Gioia, Base Nautica di proprietà privata, ubicata nel centro di Gaeta. é previsto un ampliamento dell’attuale consistenza.

Darsena Montesecco, Attualmente caratterizzata dalla presenza di imbarcazioni da diporto e per la pesca. L’idea è quella di destinare tale darsena solo ai diportisti.

Nave americana e Scuola Guardia di Finanza

L’ultimo insediamento statunitense, della enorme nave da guerra Mount Whitney.

Area Vic’s lungomare

sono state presentate diverse richieste di attracchi ed ormeggi Banchina Caboto

Banchina attualmente utilizzata per navi da crociera ed attracchi temporanei di navi in transito. E’ previsto un ampliamento.

Porticciolo Santa Maria

Porticciolo prospiciente il vescovato. Era previsto un intervento dell’Autorità Portuale non del tutto realizzato. Ci sono proposte da parte di privati per il potenziamento degli attracchi.

Medfish

Società titolare di concessione per la gestione di allevamenti ittici. Il settore conosce in questa fase un periodo di forte crisi che ha portato ad una nuova gestione da parte di una società Toscana.Nel 2008 è stato firmato un protocollo di intesa con il quale si stabiliva lo spostamento in “off shore” degli impianti. La Giunta Regionale del Lazio ha approvato con apposita delibera (n.116 del 19.2.2010) – designazione dell’area sensibile del Golfo di Gaeta e dei bacini drenanti ad essa afferenti ai sensi della direttiva 91/271/CEE del 21 maggio 1991 e del D.lgs 3 aprile 2006 n.152″) l’istituzione di un vincolo ambientale a tutela delle acque del Golfo di Gaeta che impone specifici limiti allo sversamento di inquinanti nello specchio d’acqua che va da Punta Stendardo a Torre del Fico, nell’area del Parco regionale di Gianola.

Ad oggi, gli impianti di itticoltura sono ancora ubicati di fronte la spiaggia di Vindicio, proliferando per estensione senza alcun controllo.

CONCLUSIONI

Il golfo ha enormi potenzialità, ma è ancora caratterizzato da grande contraddizioni e dalla mancanza di una vocazione prevalente. Basti pensare ai progetti fino ad oggi presentati per la realizzazione di porti turistici senza un’adeguata verifica sulla sostenibilità economica, sulla possibile coesistenza e soprattutto sull’impatto ambientale di tali strutture sull’ecosistema caratterizzato già di per se da un equilibrio fragilissimo e ampiamente compromesso dalla mancata adozione di adeguate politiche ambientali.A tal riguardo, sarebbe opportuno istituire un tavolo di coordinamento e controllo promosso dai sindaci del golfo. Un organismo di controllo che si occupi di seguire tutti i risultati ai quali portano le inchieste della magistratura e le analisi degli organismi competenti. Potrebbe essere inoltre utile un unico Ente Portuale capace di progettare e programmare gli interventi all’interno del Golfo.Solo con riferimenti certi si potranno mettere in relazione tra loro quei protagonisti che, in una prospettiva sinergica, possono operare al fine di individuare responsabilità e strategie di azione. Al mondo dell’associazionismo ambientalista va inoltre riconosciuto il merito di aver portato avanti battaglie con manifestazioni dalla grande eco mediatica sui fenomeni di avvelenamento nucleare e scarichi abusivi. A loro andrebbe assegnato un ruolo in questo progetto. Infine va affrontato il tema Acqualatina prendendo in considerazione l’opportunità di porre in essere tutte le iniziative possibili per migliorare il servizio di gestione idrica, a oggi addirittura nocivo. Sarebbe inoltre opportuno affiancare a questo Ente un organismo di programmazione logistica ed economica delle potenzialità ancora inespresse che offre il Golfo di Gaeta, in previsione di una sua riconfigurazione organica votata alla sostenibilità ambientale e al potenziamento infrastrutturale. Un soggetto composto da figure autorevoli nel campo dello sfruttamento ecosostenibile del mare. Istituzioni e addetti ai lavori che sappiano progettare soluzioni mirate a un reale rinnovamento della qualità della vita degli oltre 100mila abitanti residenti nel bacino demografico del Golfo. Il Golfo di Gaeta merita un nuovo modello di sviluppo capace di integrare organicamente gli interessi delle attività imprenditoriali, turistiche e sociali dell’intero comprensorio sudpontino. L’obiettivo principale di questo nuovo sodalizio di programmazione potrà così essere quello di progettare un luogo capace di dare sfogo alle necessità di ogni singolo individuo di vivere appieno le straordinarie peculiarità di questo mare, contribuendo contemporaneamente ad uno sviluppo sostenibile di tutte le attività imprenditoriali e logistiche che sapranno adattarsi al futuro economico e commerciale del Golfo, sulla strada della valorizzazione comprensoriale.


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