Non possiamo più rimandare, è arrivato il momento di chiudere questa partita. Tutte le nostre forze come amministrazione comunale sono oggi concentrate nella definizione del Piano Regolatore generale della città di Formia. Uno strumento indispensabile per pianificare uno sviluppo non solo necessario ma fondamentale per ogni città. Forse a maggior ragione per Formia che, nei decenni nel frattempo trascorsi, ha subito una speculazione edilizia selvaggia e interventi urbanistici a macchia di leopardo, senza nessuna idea di collegamento tra loro. E, in assenza di chiarezza, ovviamente, non si può dimenticare il ruolo che la criminalità organizzata ha giocato o può aver giocato nel mettere le mani negli appalti milionari dell’edilizia pubblica. Su questi temi abbiamo iniziato il nostro discorso urbanistico, mescolando quanto di buono c’era nelle due progettazioni che già avevamo a disposizione dai piani redatti dai professionisti incaricati Purini e De Lucia.

Ora siamo davvero agli sgoccioli e non possiamo mollare la presa.

Nonostante le difficoltà avute dall’esecutivo e i cambi in giunta, l’approvazione del piano regolatore diventa un passo fondamentale, non solo per mantenere una promessa stipulata con i cittadini in campagna elettorale, ma anche perché il Prg deve essere un certificato di legalità, di lotta alla criminalità.

Con questo strumento urbanistico infatti impediremo la speculazione edilizia vista in passato, con infinite colate di cemento per nuovi insediamenti che hanno deturpato il territorio, specie quello collinare. Basti citare l’esempio della discussa zona collinare dell’Acerbara, una splendida area panoramica posta a ridosso della contigua zona residenziale di pregio di San Remigio.  Ebbene l’edificazione prevista in quell’area è stata definitivamente cancellata.

Per continuare su questa strada, abbiamo allora introdotto il principio della perequazione, un concetto tecnicamente un pò complesso da spiegare, ma che, per semplificare, mette nelle condizioni i privati di cedere al pubblico parti di suolo e costruire solo se associati ad altri privati in aree predeterminate dal Comune. Una vera innovazione.

Inoltre, come già io stesso andavo affermando nel corso della campagna elettorale per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, per opporci al cemento nuovo, dobbiamo riqualificare quello che già abbiamo.

Costruire sul costruito.

Evitiamo di lasciare abbandonate e nel degrado ampie aree del territorio comunale ma anzi restituiamole alla città, trasformandole anzitutto in servizi per i cittadini.

A questo proposito, assumono particolare significato l’ex Salid e la ex D’Agostino, la prima all’ingresso sud della città e la seconda in pieno centro urbano, nel quartiere di Mola.

In queste aree vogliamo servizi, parchi pubblici, strutture per l’aggregazione e lo svago.

Il residenziale deve essere ridotto al minimo.

Perciò in questa fase non sono solo le nostre idea a indicare la strada, perché crediamo nel confronto e allora, io stesso, come altri, sto incontrando, come già fatto nei mesi scorsi, gruppi di cittadini per cogliere le esigenze e le richieste. Solo qualche giorno fa sono stato a Gianola, che pure a bisogno di maggiore attenzione, non solo nella pianificazione urbanistica, ma nel controllo del quartiere e nel suo sviluppo civico e infrastrutturale.

Purtroppo il Prg è diventato negli ultimi mesi quasi una brutta parola, anche a causa di violenti e dolorosi fatti di cronaca che ci hanno fatto temere il peggio.

Fatti che ci hanno indotto a pensare che la nostra ferma volontà di opporci a certe mire criminali, potesse aver provocato la reazione di rivolta della criminalità.

Ma il Prg resta un punto fondamentale che dobbiamo approvare.

Faremo altri incontri, tra la gente, ma anche in maggioranza, perché restano altri aspetti ancora da definire.

Ciò che è certo però è che non ci fermeremo.

Andremo avanti per decidere le soluzioni migliori per il benessere di un unico soggetto: la città di Formia.


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